Formazione "il FIGLIO dell'UOMO" ARGOMENTO dalla STAMPA QUOTIDIANA

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il FIGLIO dell'UOMO

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2009 dal 5 al 12 Aprile

8a SETTIMANA MONDIALE della Diffusione in Rete Internet nel MONDO de

" i Quattro VANGELI " della CHIESA CATTOLICA , Matteo, Marco, Luca, Giovanni, testi a lettura affiancata scarica i file cliccando sopra Italiano-Latino Italiano-Inglese Italiano-Spagnolo

L'ARGOMENTO DI OGGI

Aderite all"

ORDINE LAICO dei " CAVALIERI del FIGLIO dell'UOMO" per VIVERE il VANGELO, Diventate CAVALIERI del FIGLIO dell'UOMO vivendo la Vostra VITA in FAMIGLIA e sul LAVORO secondo VIA, VERITA' VITA

dai GIORNALI di OGGI

Maltempo, la piena passa in Emilia.

Straripa il fiume Lambro

È attesa per il tardo pomeriggio di oggi in Emilia Romagna l'ondata di piena del Po, dopo le piogge di ieri in Piemonte che ad Alessandria hanno portato all'evacuazione di 6.000 persone, rientrate solo a sera nelle loro case. Stato di allarme per rischio idrogeologico e alluvionale nelle province di Milano, Bergamo, Como, Lecco, Sondrio e Varese. Ieri sera è esondato il fiume Lambro fra Cologno Monzese e Sesto San Giovanni……..

2009-04-29

Ingegneria Impianti Industriali

Elettrici Antinvendio

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L'ARGOMENTO DI OGGI

 

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2008-04-29

CORRIERE della SERA

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2009-05-01

Piena del Po Il crollo

Giù il ponte, paura e accuse

"Il disastro era annunciato"

La Provincia apre un’inchiesta. Auto nel Po, quattro feriti

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NOTIZIE CORRELATE

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IL GRAFICO

PIACENZA — "Se in quel mo­mento sul ponte ci fossero sta­te più macchine poteva essere una strage". Antonio Monaco, direttore regionale dei Vigili del fuoco della Lombardia, ha il volto sudato e la faccia di chi ha immaginato un disastro. Inve­ce, per fortuna, ieri intorno alle 12.30, quando il ponte della via Emilia che collega Lombardia ed Emilia-Romagna sul fiume Po unendo le province di Pia­cenza e Lodi è crollato, erano solo 4 le auto in transito. E il bi­lancio finale è di quattro feriti, di cui uno grave, Marco Grandi­ni, 27 anni (ricoverato all’ospe­dale di Piacenza, è in coma far­macologico con fratture alle co­stole), l’unico a finire in acqua con la sua Punto bianca. Gli al­tri feriti sono Antonio Rinali (49), Pasquale Mazzocchi (68) e Aldo Aramini (68). "Non c’è stato alcun boato, niente polve­re o rumori strani. All’improvvi­so ho visto la strada andare in salita e ho sentito la macchina perdere aderenza. Ho fatto in tempo a tirare il freno a mano e uscire dall’auto", racconta Aldo Aramini che da Piacenza anda­va verso Lodi a bordo di un Alfa 159. Il ponte sul Po, 101 anni d’età, lungo circa un chilo­metro, si è spezzato così, improvvisamente e in si­lenzio, a una settantina di metri dalla riva lom­barda. A cedere è stata una campata che sovra­sta la golena.

Dunque non uno dei piloni posti nel let­to del fiume, che ieri ha toc­cato i 7,51 metri. Per l’Anas, che da tempo stava effettuando dei lavori di consolidamento, "il crollo è stato provocato dal­l’eccezionale ondata di piena" dopo "le piogge di questi gior­ni ". Non tutti ne sono convinti. A iniziare dalla Procura di Lodi che ha messo sotto sequestro il ponte e aperto un’inchiesta per disastro colposo. "Impossibile che il crollo sia stato causato so­lo dalla piena", afferma Guido De Rossi, comandante dei Vigili del fuoco di Piacenza. Della stes­sa opinione il presidente della Provincia di Lodi Lino Felissari: "Il crollo nell’area golenale fa pensare che non sia colpa della piena". Mentre per il prefetto di Piacenza Luigi Viana "è pre­sto fare delle ipotesi". Per il Wwf "si continua ad artificializ­zare il Po aumentando i rischi", con la riproposizione di proget­ti "con più di 40 anni" che avrebbero "conseguenze disa­strose ". Ieri, intanto, i sommozzatori hanno scandagliato i fondali fi­no alle 19: "Per puro scrupolo, non riteniamo che ci sia qual­che corpo". Stime della Provin­cia dicono che sul ponte "transi­tano 20 mila veicoli al giorno". Che ora avranno come unica via di transito l’A1 con conse­guenti ripercussioni sul traffi­co. Su sollecitazione delle Pro­vince di Lodi e Piacenza il mini­stro dei trasporti Matteoli ha chiesto alla Società Autostrade l’apertura dei caselli di Piacen­za Nord e Piacenza Sud. Ma ieri pomeriggio si pagava ancora il pedaggio. I tecnici stimano che il ponte non sarà agibile per al­meno 3 mesi ed è al vaglio l’ipo­tesi di posare un "ponte Bai­ley ", struttura metallica utilizza­ta durante la seconda guerra mondiale. "Idea plausibile" se­condo la Protezione civile.

Roberto Rizzo

01 maggio 2009

 

 

 

 

 

 

2009-04-29

I talia nella bufera: neve, precipitazioni e vento di scirocco

Maltempo, è allerta pioggia e fiumi

Ad Alessandria evacuati in 6mila

In serata la gran parte sono rientrati. Stato d'emergenza in Piemonte e rischio idrogeologico in Lombardia

TORINO - È la provincia di Alessandria la più colpita dal maltempo che sta interessando da quasi tre giorni il Piemonte. Nel capoluogo di provincia sono stati evacuati alcuni quartieri per il rischio piena del fiume Tanaro, che però in serata è diminuito. Si tratta di 5-6mila abitanti che abitano nelle zone colpite dall'alluvione del 1994, che dopo le 20 sono tornati in gran parte nelle loro case. In totale, i Vigili del fuoco hanno effettuato nella provincia di Alessandria circa 70 interventi per sopralluoghi, per verificare i danni e per il monitoraggio del fiume Bormida. Altre situazioni di interesse sono state registrate in provincia di Cuneo, Asti, e nella provincia di Vercelli, nella zona della val Sesia. Si tratta di esondazioni e movimenti franosi di vallate dovute all'acqua. Al momento non si registrano problemi per il fiume Po: la piena sta ancora interessando gli affluenti. I danni, secondo l'assessore Bruna Sibille ammontano già a circa 100 milioni di euro.

DANNI PER 100 MILIONI - Le frane principali, almeno 25, sono localizzate nelle colline fra Langhe e Roero. Numerose strade sono state chiuse e ci sono diverse frazioni e singole abitazioni isolate. In Valle Antrona, nel Verbano-Cusio-Ossola (Vco), una quarantina di persone residenti nelle frazioni Cheggio e Bordo del Comune di Antrona Schieranco sono isolate.

PIEMONTE - La presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, ha inviato al Governo la richiesta dello stato di emergenza per tutto il territorio piemontese. Nella lettera inviata al presidente del Consiglio e al capo dipartimento della Protezione civile la presidente sostiene che la concomitanza tra le abbondanti piogge che hanno interessato un territorio già coinvolto dalle copiose precipitazioni nevose e piovose degli ultimi mesi e l'aumento dei deflussi nei corsi d'acqua provocato da terreni già saturi sta provocando diffuse esondazioni specialmente sui piccoli corsi collinari e di pianura che incrementano la piena del Tanaro. Diversi movimenti franosi, inoltre, spiegano dalla Regione, hanno coinvolto la viabilità provocando l'isolamento di varie abitazioni nelle zone collinari delle Langhe e del Monferrato astigiano ed alessandrino.

IL PO - "Il livello idrometrico del Po è salito di tre metri in un solo giorno al ponte della Becca (Pavia) mentre il lago Maggiore a Sesto Calende (No) si avvicina al massimo storico del periodo che è già stato raggiunto dal lago di Garda a Peschiera". È quanto emerge dal monitoraggio effettuato dalla Coldiretti sugli effetti del maltempo con l'avviso di allerta della Protezione civile. "Particolarmente critica", avverte l'associazione agricola, è la situazione nelle campagne, dove la Coldiretti ha chiesto "l'avvio delle procedure per il riconoscimento della calamità naturale nelle aree più colpite dal maltempo che ha provocato allagamenti di campi coltivati a grano, mais, ortaggi e foraggere mentre in molte stalle gli animali sono stati messi in sicurezza".

IL DISPERSO A PAVIA - Intanto si scava ancora a Broni, in provincia di Pavia, per cercare Giuseppe Pessina, l’uomo di 70 anni rimasto travolto dal crollo della palazzina adiacente alla sua casa lunedì notte, dopo che per il maltempo è franata una parte di collina. La zona è stata evacuata ed è transennata. Durante le operazioni di soccorso, riprese questa martedì all’alba, sono rimasti lievemente feriti due vigili del fuoco.

RISCHIO IDROGEOLOGICO IN LOMBARDIA - E la Protezione Civile della regione Lombardia ha dichiarato lo stato di allarme per rischio idrogeologico e idraulico-alluvionale (codice 2) sulle province di Milano, Bergamo, Como, Lecco, Sondrio e Varese, con decorrenza immediata e fino a revoca, e ha confermato lo stato di preallarme per rischio idrogeologico e idraulico-alluvionale (codice 1) sulle restanti aree. La decisione è stata presa in base alle previsioni emesse da Arpa-Smr (Servizio metereologico regionale) e alle valutazioni del Centro funzionale regionale.

TRENTINO - Il maltempo sta flagellando anche il Trentino, dove i vigili del fuoco sono dovuti intervenire nelle ultime ore di martedì a causa di diversi allagamenti sulle strade provocati dall'intensa pioggia. Nella maggior parte dei casi si tratta di sottopassi allagati dopo la fuoriuscita di acqua dai tombini, come in via Canestrini a Trento o ad Ala, dove peraltro l'esondazione ha provocato l'allagamento di sottopassi; ma si sono anche avuti problemi nella notte sulla statale del Brennero, in località Acquaviva, a sud di Trento, a causa dello straripamento delle acque dell'omonimo rio che hanno parzialmente invaso la sede stradale.

VENETO - Ad Altissimo (Vicenza) nelle prealpi vicentine una frana causata dalle abbondanti piogge è precipitata nei pressi delle scuole elementari di via Moline. Lo smottamento è passato tra due edifici e finendo sulla provinciale che collega la località vicentina con Crespadoro, che è stata chiusa al traffico. Sul posto tecnici e geologi per decidere l'eventuale sgombero delle abitazioni. Sempre ad Altissimo, un altro smottamento si è verificato nella contrada Zerbati, provocando problemi a un acquedotto che è stato chiuso così come la strada comunale sottostante. Oltre al Bacchiglione monitorato a Vicenza e nei Comuni di Torri di Quartesolo e Longare, vengono tenuti sotto controllo tutti gli altri fiumi e torrenti della provincia. Nel bassanese il Brenta ha raggiunto il livello di guardia e in mattinata la portata ha raggiunto i 500 metri cubi d'acqua al secondo.

NEVE IN VALLE D'AOSTA - La perturbazione sul nord Italia sta portando in Valle d'Aosta un'abbondante nevicata, anche a bassa quota, e sta causando disagi alla circolazione. Per il pericolo di valanghe o di smottamenti alcune valli e numerose frazioni sono isolate. Non è raggiungibile, tra le altre località, Breuil Cervinia, dove sono scesi oltre 50 centimetri di neve; a Cogne (oltre 30 centimetri) non è percorribile la Valnontey, mentre nell'alta valle è isolata l'intera Valgrisenche. Considerata l'eccezionale nevicata (con punte di 120 centimetri di neve fresca oltre i 2.000 metri di altitudine), il pericolo valanghe è classificato come forte (grado quattro su una scala di cinque).

CAMPANIA - A causa delle forti raffiche di vento che imperversano sulla Campania, martedì a Polla, in provincia di Salerno, sulla strada provinciale 125 al km 13 + 60, due alberi di salice si sono abbattuti sulla carreggiata investendo una Opel condotta da un 34enne di Petina. L’uomo, soccorso da alcuni automobilisti, è stato trasportato presso l’ospedale civile di Polla: per lui un trauma cranico con contusione occipitale e cervicalgia post traumatica. E’ stato dimesso e la prognosi è di 6 giorni. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e i vigili del fuoco di Sala Consilina.

PALERMO - Intanto la procura della Repubblica ha disposto l'autopsia su uno dei due morti per il maltempo lunedì in Sicilia: sul corpo del custode del parco comunale di Villa Trabia dopo essere stato colpito dal ramo di un albero caduto per il fortissimo vento. Rosario Cona, 63 anni, stava chiudendo il cancello della villa per evitare che entrassero persone perchè erano già caduti altri rami. Il pm Vania Contraffatto ha aperto un'inchiesta, per il momento contro ignoti, in cui si ipotizza l'omicidio colposo. La procura vuole accertare eventuali responsabilità e stabilire se si è trattato di infortunio sul lavoro o di un cattivo controllo della potatura degli alberi. Anche oggi, a causa delle cattive condizioni del mare sono rimasti interrotti i collegamenti fra la Sicilia e le sue isole minori. Non sono quindi partiti i traghetti che collegano Porto Empedocle a Lampedusa, Trapani e Pantelleria, e l’aliscafo Palermo Ustica. Ripresi, invece, i colegamenti con le Eolie.

DANNI ALL'AGRICOLTURA - I nubifragi violenti stanno provocando danni ingenti (ammontano già a decine di milioni di euro) alle campagne. Particolarmente colpite le coltivazioni di mais e di grano e conseguenze pesanti si hanno anche per i frutteti e gli orti a campo aperto dove sono andate distrutte molte colture a causa di grandinate e di trombe d'aria. Lo sottolinea la Cia-Confederazione italiana agricoltori che segnala gravissimi effetti in quasi tutta Italia, soprattutto nelle regioni del Nord-Ovest (soprattutto Piemonte). Secondo la Cia, a subire i danni maggiori, almeno per il momento, è il mais. Pesanti danni si registrano, però, anche nel Sud (Campania e Calabria soprattutto) e in Sicilia. L'organizzazione agricola sottolinea che i danni si hanno anche nel settore della frutta. In diversi frutteti (susini, ciliegi, peschi, albicocchi) il raccolto rischia di andare distrutto per la pioggia e per la grandine che si è abbattuta con straordinaria violenza. Quanto agli ortaggi, la Cia segnala danni per le colture di melanzane, pomodori, zucchine, cavolfiori, spinaci, insalate.

 

28 aprile 2009(ultima modifica: 29 aprile 2009)

 

 

Allarme Po: si è alzato di due metri in 24 ore

L'Italia nella morsa di pioggia e vento

A Pavia crolla casa, 2 morti in Sicilia

Uno smottamento fa crollare una palazzina: un 70enne disperso a Broni. Paura valanghe in Val d'Aosta

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IL METEO: le previsioni per i prossimi 5 giorni

Il maltempo non concede tregua in Abruzzo accentuando i disagi degli sfollati (Ansa)

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MILANO - Pioggia e vento continuano a imperversare sull'Italia centro-settentrionale e le precipitazioni, secondo i meteorologi, proseguiranno almeno fino a mercoledì. Le conseguenze del maltempo hanno causato due morti in Sicilia per il crollo di un ramo e di un cancello che hanno travolto due persone, mentre si registra un disperso a Broni, nel Pavese. Sempre a Pavia il livello del Po al Ponte della Becca si è alzato di due metri in 24 ore, da -0,34 a 1,92 metri. Il Po ha superato anche il livello di guardia all' idrometro di Valenza (Alessandria) di circa 50 cm. Il livello raggiunto è 3,90, il livello di guardia 3,50. Alle attuali condizioni meteo, è ipotizzabile che il passaggio della piena comporti via via un superamento del livello di guardia lungo l'asta del grande fiume di circa un metro/un metro e mezzo. Preoccupa particolarmente la situazione dei fiumi e dei torrenti piemontesi, ai limiti dell'esondazione soprattutto nel Cuneese. C'è stata una frana sul monte Toc, dove nel 1963 il distacco di un versante ha provocato la tragedia del Vajont.

PENSIONATO DISPERSO - L'uomo di cui non si hanno più notizie a Broni potrebbe essere rimasto sepolto sotto le macercie di un'abitazione di via Reccaro, crollata poco prima delle 22 di lunedì a causa di uno smottamento provocato dal maltempo. Le ricerche dell'uomo sono proseguite per tutta la notte e non solo nell'area interessata dal crollo. Il cedimento sarebbe stato provocato da una frana staccatasi dalla collina. In quel tratto scorre il torrente Rile, le cui acque si sono ingrossate nelle ultime ore a causa delle abbondanti piogge. Da quanto si è saputo le famiglie che abitavano nella palazzina (piano terra e due piani rialzati) sono tutte in salvo. L'uomo che risulta disperso viveva invece nella casa accanto a quella crollata e da quanto si è appreso era sceso in strada per vedere da vicino il torrente in piena. In queste ore il maltempo sta provocando allagamenti e frane in tutto l'Oltrepo.

DUE MORTI IN SICILIA - In Sicilia il bilancio conta invece due vittime accertate: Rosario Cona, custode del parco di Villa Trabia a Palermo 63enne, è stato colpito dal ramo di un albero che si è staccato per il forte vento; Rosario La Spina, 62 anni, è rimasto invece schiacciato da un cancello di ferro a Rometta Marea, nel Messinese. Secondo i carabinieri era andato nella casa di un amico per controllare i cani: il cancello è uscito dai binari e gli è caduto addosso. Lo scirocco a Palermo lunedì ha toccato i 72 nodi (circa 120 chilometri orari). Alcuni voli in arrivo nell'aeroporto di Punta Raisi sono stati dirottati su Catania e Trapani. Ci sono stati inoltre ritardi e cancellazioni. Da domenica sera sono isolate Lampedusa, Pantelleria, Ustica, ed Egadi.

ALESSANDRIA, PIENA TANARO - Alessandria è in stato d' allerta per la piena del Tanaro a causa delle forti piogge dei giorni scorsi. In Prefettura sono state messe a punto una serie di misure per contrastare la situazione che viene mantenuta sotto controllo minuto per minuto. Intanto è diventata esecutiva 'ordinanza di evacuazione di alcune zone della città a causa del maltempo. Complessivamente sono coinvolte 6.000 persone. A rischio sono i piani terra dei quartieri Orti, Piscina e altre zone nei pressi del Ponte Cittadella che è stato chiuso al traffico già da lunedì. Nel primo pomeriggio, infatti, è prevista l'ondata di piena del Tanaro. La polizia municipale invita con i megafoni ad abbandonare le abitazioni e a raggiungere i punti di raccolta che sono nei pressi dell'ospedale e nei grandi parcheggi dei centri commerciali. Al momento la situazione è tranquilla e sotto controllo, ma la presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, ha inviato al Governo la richiesta dello stato di emergenza per tutto il territorio piemontese.

SMOTTAMENTI DA NORD A SUD - Sono comunque molti gli episodi di incidenti più o meno gravi legati al maltempo. Un camion si è ribaltato sulla A3, in Calabria, causando la chiusura dell'autostrada tra Bagnara Calabra e Scilla. In Liguria due persone, Walter e Gianluca Valeggio, zio e nipote di 43 e 21 anni, sono rimasti feriti sull'Aurelia per la caduta di un masso sul tetto della loro auto, a Ventimiglia. A Capiago Intimiano, nel Comasco, due famiglie sono state fatte evacuare dopo il cedimento di un muro che argina il terrapieno su cui sorge la palazzina in cui abitano. Nel nord Italia il pericolo valanghe è classificato come "forte" (grado quattro su una scala di cinque) in Valle d'Aosta; grado tre in Veneto e in Trentino. In Piemonte preoccupa il livello di fiumi e laghi. In Liguria, la pioggia ha causato frane e caduta di alberi a Genova e tre località dell'entroterra sono bloccate per una grossa frana caduta lungo la strada. In Abruzzo, le impervie condizioni meteo moltiplicano i disagi degli sfollati nelle 178 aree di ricovero allestite dopo il terremoto. In Piemonte, la strada della Valle Strona (nel Verbano-Cusio-Ossola) è stata interrotta per lo smottamento di un muro di sostegno. Le previsioni indicano altre 24-36 ore di "precipitazioni diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale di forte intensità" su buona parte del Paese. La società Autostrade invita i viaggiatori a informarsi sulle condizioni meteo e di viabilità telefonando all'840.04.21.21 o sintonizzandosi su Isoradio 103,3 FM.

 

27 aprile 2009(ultima modifica: 28 aprile 2009)

 

 

 

 

 

Ancora precipitazioni forti nella notte, miglioramento graduale da mercoledì

Esondano il Lambro e il naviglio Martesana, ferma la metropolitana

La linea 2 della metropolitana è interrotta tra Cascina Gobba e Cassina de Pecchi, per l'allagamento dei binari

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Via Novara (Bettolini)

Via Novara (Bettolini)

MILANO - Numerosi disagi alla circolazione questa mattina nell'hinterland di Milano per le esondazioni del Lambro, del Molgora, del Seveso e del naviglio della Martesana. Da questa mattina la linea 2 della metropolitana è interrotta tra Cascina Gobba e Cassina de Pecchi, per l'allagamento dei binari provocato dalle acque della Martesana, uscite dagli argini all'altezza di Cernusco sul Naviglio. Intanto sono centinaia le telefonate arrivate ai vigili del fuoco di Milano a causa del maltempo. Cantine allagate, tegole staccate dai tetti e alberi divelti sono le segnalazioni principali in città e provincia. E continua lo stato di allarme per rischio idrogeologico e idraulico-alluvionale (codice 2) sulle province di Milano, Bergamo, Como, Lecco, Sondrio e Varese, con decorrenza immediata e conferma dello stato di preallarme sulle restanti aree: lo ha deciso martedì la Protezione civile della Regione Lombardia, in base alle previsioni emesse da Arpa-Smr (Servizio metereologico regionale) e alle valutazioni del Centro funzionale regionale.

IL MIGLIORAMENTO - Dal mattino di mercoledì su Milano è tornato a splendere il sole. Le previsioni parlano di fenomeni in attenuazione ed esaurimento a partire dai settori occidentali. Nel pomeriggio-sera deboli precipitazioni residue più probabili sui settori orientali della Lombardia, anche a carattere di rovescio o temporale. Attualmente si segnalano situazioni di criticità per una frana a Broni (Pavia) che ha coinvolto un'abitazione causando un disperso; riattivazione di una frana già attiva a Canevino (Pavia) con caduta di un masso che ha interessato una casa già precedentemente evacuata; aumento consistente del livello del Po, che viene monitorato costantemente; alcune esondazioni di torrenti in zona Oltrepò pavese e milanese (Rile, Aversa, Coppa, Bozzente e Lambro meridionale).

 

28 aprile 2009(ultima modifica: 29 aprile 2009)

 

denuncia del movimento difesa del cittadino

Secchi della carta per raccogliere l'acqua dentro l'aeroporto di Ciampino

Piove dal soffitto ai gate 20, 21 e 22

I secchi ai gate (Faraglia)

I secchi ai gate (Faraglia)

Secchi raccogli-acqua ai gate 20, 21 e 22. Perché nell'aeroporto di Ciampino piove dentro. Oltre una dozzina di cestini per la carta sono stati trasformati in punti di raccolta dell'acqua che cade dal soffitto all'interno dello scalo romano, provocando non pochi disagi ai passeggeri in attesa di imbarcarsi. Lo denuncia il Movimento difesa del cittadino, che sta ricevendo le lamentele dei cittadini, indignati per la situazione. L'associazione chiede ora conto ad ADR Aeroporti di Roma: "È vergognoso - dichiara in una nota il movimento difesa del cittadino Lazio - che il secondo aeroporto della capitale, che serve milioni di cittadini ogni anno, versi in questo stato pietoso dopo pochi anni dalla sua ristrutturazione".

 

28 aprile 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

REPUBBLICA

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2009-05-01

 

 

 

 

 

 

 

2008-04-30

Crolla un'arcata, precipitano 4 macchine. La ristrutturazione conclusa pochi mesi fa

Grave un automobilista ricoverato in rianimazione. Un ponte sostitutivo entro 60 giorni

Piena del Po, crolla ponte a Piacenza

Le auto finiscono in acqua: 4 feriti

La Coldiretti stima in 100 milioni di euro i danni all'agricoltura

L'onda distrugge la Motonautica a Cremona. Allerta in Emilia Romagna

Piena del Po, crolla ponte a Piacenza Le auto finiscono in acqua: 4 feriti

Il ponte crollato

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Multimedia

* IL VIDEO

* LE IMMAGINI

CREMONA - Crolla il ponte sul Po che collega Piacenza a Lodi, sulla sponda lombarda. Un'arcata ha ceduto alla furia della piena del fiume e l'asflato si è piegato verso l'acqua trascinando quattro auto. La strada si è piegata in una sorta di "v". Le macchine sono scivolate verso il fiume incastrandosi l'una nell'altra. I passeggeri terrorizzati hanno cercato di trovare salvezza arrampicandosi verso la parte più alta del ponte rimasto ancora integro, mentre un automobilista ha atteso l'arrivo dei soccorritori aggrappandosi alla portiera della sua auto. Pochi centimetri sotto i suoi piedi, in un rumore sordo e inquietante, correvano seimila metri cubi al secondo. Neppure i vigili del fuoco sommozzatori hanno potuto scendere in acqua per soccorrere gli automobilisti. Li hanno recuperati usando le autoscale. Quattro sono i feriti, contusioni non serie per tre, l'ultimo - Marco Grandini, 27 anni - è stato ricoverato nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Piacenza ma non corre pericolo di vita.

Temuto il blocco della ferrovia. I blocchi di cemento che si sono staccati dal ponte hanno rischiato di danneggiare anche il collegamento ferroviario che corre parallelo al ponte stradale crollato. Per precauzione, i tecnici delle Ferrovie hanno verificato la stabilità delle strutture che però non hanno subito danni. Il blocco ai treni, paventato subito dopo l'incidente, non è stato quindi applicato.

Il ponte ristrutturato pochi mesi fa. I lavori di ristrutturazione del ponte erano terminati qualche mese fa. Costruito con l'unità d'Italia, bombardato nel luglio del 1944 e ricostruito, fu inaugurato una seconda volta quattro anni dopo. Recentemente una ditta specializzata ha condotto lavori di manutenzione inziati l'anno scorso e conclusi non molto tempo fa. I tecnici incaricati dal giudice dovranno chiarire se esistono eventuali nessi causali tra i lavori e il cedimento, anche se una nota dell'Anas scioglie ogni dubbio e scrive che il crollo della campata del ponte

"è stato provocato dall'eccezionale ondata di piena del Po".

Un ponte sostitutivo entro 60 giorni. Per risolvere in tempi brevi l'enorme problema di mobilità nella zona, è al vaglio l'ipotesi della posa di un Ponte Bailey, quello reso celebre dai film sulla seconda guerra mondiale con cui i genieri militari sostituivano i ponti distrutti. Il responsabile della protezione civile dell'Emilia-Romagna, Demetrio Egidi, ha detto che i piloni del ponte crollato sembrano poter essere le basi d'appoggio di un ponte a elementi modulari metallici, così chiamato dal nome dell'ideatore, l'ingegnere britannico Donald Bailey. Se ci fosse l'ok, un ponte del genere potrebbe essere montato in un paio di mesi.

Nella notte il Po in piena aveva distrutto la Motonautica di Piacenza e allagato la Canottieri di Cremona. Gonfio d'acqua prosegue verso la foce lasciando alle spalle danni per 100 milioni di euro nell'agricoltura del basso Piemonte, e disastri nell'Alessandrino sconvolto dall'esondazione del Tanaro.

Danni a Piacenza. Oltre al ponte, a Piacenza il Po ha affondato la sede galleggiante della motonautica e travolto gli otto motoscafi che erano ormeggiati alle banchine. Sono stati i rifiuti che trascina con prepotenza il fiume a danneggiare i galleggianti e a far affondare la sede della motonautica. Sconfortato, un socio dell'associazione racconta: "Da trent'anni quella casetta galleggiante era la nostra sede: c'era il baretto, gli uffici. Aveva resistito a tutte le piene, anche a quella del 2000 che era ben più grave di quella di 'sta notte".

Allagamenti a Cremona. Danni anche a Cremona. Alle 9.30 il livello del fiume era quattro metri sopra il livello di zero idrometrico. Era cresciuto di quasi due metri dalla mezzanotte. Otto mila metri cubi al secondo d'acqua che si sono abbattutti contro le società canottieri rivierasche ed è stata ancora distruzione. I tronchi d'albero trascinati dal fiume in piena, si sono scagliati contro le barche ormeggiate come arieti. Le società canottieri Bissolati, Dopolavoro Ferroviario, Tamoil e Flora si sono ritrovate circondate dall'acqua come fossero isole. Parcheggi e campi di calcio sono finiti sommersi. Una piena paroganabile a quella del 2002. Il sindaco della città, Gian Carlo Corada, ha diramato un'ordinanza di preallarme e mobilitato decine di volontari.

Allarme in Emilia. Ora tocca a Reggio Emilia stare all'allerta. "Stiamo per attivare lo stato di allarme a Reggio Emilia - spiega il direttore della protezione civile dell'Emilia-Romagna Demetrio Egidi - mentre manteniamo il pre-allarme a Parma e lo estendiamo anche alle province di Modena e Ferrara. Nelle prossime 36 ore - aggiunge il direttore della protezione civile - la piena è prevista a Boretto e abbiamo già squadre pronte per il monitoraggio a Modena, anche se non è lambita particolarmente dal Po, e a Ferrara".

Calamità per l'agricoltura. E se l'acqua nel piacentino sta lentamente defluendo e i seimila sfollati hanno potuto rientrare nelle loro case, la Coldiretti stima in 100 milioni di euro i danni provocati dall'alluvione all'agricoltura. Le esondazioni hanno colpito i campi coltivati a grano, mais, ortaggi e foraggere dal Piemonte alla Liguria, dalla Lombardia all'Emilia ma anche in Veneto e, nei giorni scorsi, in Puglia e nel Lazio.

(30 aprile 2009)

 

 

 

Crolla un'arcata, precipitano 4 macchine. La ristrutturazione conclusa pochi mesi fa

Grave un automobilista ricoverato in rianimazione. Un ponte sostitutivo entro 60 giorni

Piena del Po, crolla ponte a Piacenza

Le auto finiscono in acqua: 4 feriti

La Coldiretti stima in 100 milioni di euro i danni all'agricoltura

L'onda distrugge la Motonautica a Cremona. Allerta in Emilia Romagna

Piena del Po, crolla ponte a Piacenza Le auto finiscono in acqua: 4 feriti

Il ponte crollato

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CREMONA - Crolla il ponte sul Po che collega Piacenza a Lodi, sulla sponda lombarda. Un'arcata ha ceduto alla furia della piena del fiume e l'asflato si è piegato verso l'acqua trascinando quattro auto. La strada si è piegata in una sorta di "v". Le macchine sono scivolate verso il fiume incastrandosi l'una nell'altra. I passeggeri terrorizzati hanno cercato di trovare salvezza arrampicandosi verso la parte più alta del ponte rimasto ancora integro, mentre un automobilista ha atteso l'arrivo dei soccorritori aggrappandosi alla portiera della sua auto. Pochi centimetri sotto i suoi piedi, in un rumore sordo e inquietante, correvano seimila metri cubi al secondo. Neppure i vigili del fuoco sommozzatori hanno potuto scendere in acqua per soccorrere gli automobilisti. Li hanno recuperati usando le autoscale. Quattro sono i feriti, contusioni non serie per tre, l'ultimo - Marco Grandini, 27 anni - è stato ricoverato nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Piacenza ma non corre pericolo di vita.

Temuto il blocco della ferrovia. I blocchi di cemento che si sono staccati dal ponte hanno rischiato di danneggiare anche il collegamento ferroviario che corre parallelo al ponte stradale crollato. Per precauzione, i tecnici delle Ferrovie hanno verificato la stabilità delle strutture che però non hanno subito danni. Il blocco ai treni, paventato subito dopo l'incidente, non è stato quindi applicato.

Il ponte ristrutturato pochi mesi fa. I lavori di ristrutturazione del ponte erano terminati qualche mese fa. Costruito con l'unità d'Italia, bombardato nel luglio del 1944 e ricostruito, fu inaugurato una seconda volta quattro anni dopo. Recentemente una ditta specializzata ha condotto lavori di manutenzione inziati l'anno scorso e conclusi non molto tempo fa. I tecnici incaricati dal giudice dovranno chiarire se esistono eventuali nessi causali tra i lavori e il cedimento, anche se una nota dell'Anas scioglie ogni dubbio e scrive che il crollo della campata del ponte

"è stato provocato dall'eccezionale ondata di piena del Po".

Un ponte sostitutivo entro 60 giorni. Per risolvere in tempi brevi l'enorme problema di mobilità nella zona, è al vaglio l'ipotesi della posa di un Ponte Bailey, quello reso celebre dai film sulla seconda guerra mondiale con cui i genieri militari sostituivano i ponti distrutti. Il responsabile della protezione civile dell'Emilia-Romagna, Demetrio Egidi, ha detto che i piloni del ponte crollato sembrano poter essere le basi d'appoggio di un ponte a elementi modulari metallici, così chiamato dal nome dell'ideatore, l'ingegnere britannico Donald Bailey. Se ci fosse l'ok, un ponte del genere potrebbe essere montato in un paio di mesi.

Nella notte il Po in piena aveva distrutto la Motonautica di Piacenza e allagato la Canottieri di Cremona. Gonfio d'acqua prosegue verso la foce lasciando alle spalle danni per 100 milioni di euro nell'agricoltura del basso Piemonte, e disastri nell'Alessandrino sconvolto dall'esondazione del Tanaro.

Danni a Piacenza. Oltre al ponte, a Piacenza il Po ha affondato la sede galleggiante della motonautica e travolto gli otto motoscafi che erano ormeggiati alle banchine. Sono stati i rifiuti che trascina con prepotenza il fiume a danneggiare i galleggianti e a far affondare la sede della motonautica. Sconfortato, un socio dell'associazione racconta: "Da trent'anni quella casetta galleggiante era la nostra sede: c'era il baretto, gli uffici. Aveva resistito a tutte le piene, anche a quella del 2000 che era ben più grave di quella di 'sta notte".

Allagamenti a Cremona. Danni anche a Cremona. Alle 9.30 il livello del fiume era quattro metri sopra il livello di zero idrometrico. Era cresciuto di quasi due metri dalla mezzanotte. Otto mila metri cubi al secondo d'acqua che si sono abbattutti contro le società canottieri rivierasche ed è stata ancora distruzione. I tronchi d'albero trascinati dal fiume in piena, si sono scagliati contro le barche ormeggiate come arieti. Le società canottieri Bissolati, Dopolavoro Ferroviario, Tamoil e Flora si sono ritrovate circondate dall'acqua come fossero isole. Parcheggi e campi di calcio sono finiti sommersi. Una piena paroganabile a quella del 2002. Il sindaco della città, Gian Carlo Corada, ha diramato un'ordinanza di preallarme e mobilitato decine di volontari.

Allarme in Emilia. Ora tocca a Reggio Emilia stare all'allerta. "Stiamo per attivare lo stato di allarme a Reggio Emilia - spiega il direttore della protezione civile dell'Emilia-Romagna Demetrio Egidi - mentre manteniamo il pre-allarme a Parma e lo estendiamo anche alle province di Modena e Ferrara. Nelle prossime 36 ore - aggiunge il direttore della protezione civile - la piena è prevista a Boretto e abbiamo già squadre pronte per il monitoraggio a Modena, anche se non è lambita particolarmente dal Po, e a Ferrara".

Calamità per l'agricoltura. E se l'acqua nel piacentino sta lentamente defluendo e i seimila sfollati hanno potuto rientrare nelle loro case, la Coldiretti stima in 100 milioni di euro i danni provocati dall'alluvione all'agricoltura. Le esondazioni hanno colpito i campi coltivati a grano, mais, ortaggi e foraggere dal Piemonte alla Liguria, dalla Lombardia all'Emilia ma anche in Veneto e, nei giorni scorsi, in Puglia e nel Lazio.

(30 aprile 2009)

 

 

 

 

 

2008-04-29

Maltempo, il Piemonte

chiede lo stato di calamità

La presidente della Regione Mercede Bresso ha chiesto lo stato di calamità per il Piemonte flagellato da tre giorni di piogge quasi ininterrotte che hanno colpito tutta la regione e in particolare l´Alessandrino, il Cuneese e il Torinese. Ma c´è di più: Bresso chiede anche risorse per mettere una volta per tutte in sicurezza il territorio. "Finora non abbiamo visto nulla"

di Emilio Vettori

Stato di emergenza per tutto il territorio piemontese. Lo ha chiesto la presidente regionale Mercedes Bresso. Nella lettera inviata a Berlusconi, e al capo della Protezione Civile Bertolaso, Bresso sottolinea che la concomitanza tra le abbondanti piogge che hanno colpito il Piemonte e l´aumento dei deflussi nei corsi d´acqua legato ai terreni già saturi, sta provocando diffuse esondazioni specialmente lungo i piccoli corsi d´acqua che incrementano la piena del Tanaro e del Bormida. Ma c´è di più. La nuova emergenza ha messo in luce la carenza di risorse per la messa in sicurezza del territorio. "occorre individuare risorse fisse ordinarie a disposizione dell´Aipo per gli interventi già programmati ma sospesi perché mancano i fondi -ha detto Bresso prima di lasciare il Consiglio regionale, poi sospeso, per raggiungere Alessandria -. É necessario individuare una fonte fiscale o parafiscale da destinare a queste finalità, come avviene per i canoni idrici destinati alle Comunità Montane, scelta che ha prodotto un´entrata fissa, chiara e certa per la manutenzione". E non si tratta, ha rimarcato, di inventare una nuova tassa. "Esiste una legge nazionale - ha ricordato la presidente - che dal 1994 impone un´addizionale sui conti correnti bancari destinata a rilocalizzare le aziende in zone alluvionali. Basterebbe estendere la destinazione di queste risorse ai lavori di messa in sicurezza. Ma soprattutto, sarebbe necessario che queste risorse fossero effettivamente versate". "L´addizionale raccolta nelle Regioni toccate dal Po - ha aggiunto Bresso - potrebbe venire utilizzate dall´Aipo. Ma dal 1994 ad oggi, non è mai stato versato un centesimo dallo Stato alle Regioni. Come spesso accade, lo Stato trasferisce una funzione alle Regioni, in questo caso il Magistrato del Po oggi Aipo, ma non trasferisce i fondi per gestire la funzione. E´ questo il federalismo per abbandono che continuo a denunciare". Dal centrodestra è arrivata una prima risposta. Gilberto Pichetto durante un breve intervento fatto nell´aula di Palazzo Madama prima dell´avvio

del dibattito sul federalismo fiscale ha chiesto che sia riconosciuto lo stato di calamità del Piemonte. "Le precipitazioni eccezionali avvenute in Piemonte - ha detto l´esponente del Pdl - confermano l´esigenza di proseguire nel programma di interventi per la messa in sicurezza del territorio. Sono investimenti importanti, ma vanno fatti. Consentono di non mettere a rischio la popolazione, come è avvenuto oggi ad Alessandria, e permettono di salvaguardare opere pubbliche e private".

(29 aprile 2009)

 

 

 

 

 

 

 

 

Preoccupano anche i livelli del Ticino e del Po. Frane e allagamenti

Nel Pavese crolla palazzina: disperso pensionato. Ritardi a Fiumicino

Il maltempo non dà tregua

Allarme Tanaro, 6 mila evacuati

Poi, l'onda di piena è passata e la gente di Alessandria è potuta tornare a casa

A Torino allagati i Murazzi, la movida torinese, e buona parte del parco del Valentino

Il maltempo non dà tregua Allarme Tanaro, 6 mila evacuati

La piena del Tanaro

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* IL METEO

* FOTO: Vento a Palermo

* FOTO: Il Po esce dagli argini

ROMA - Seimila evacuati nella provincia di Alessandria per il timore che straripasse il fiume Tanaro. In un'ora, tra le 14 e le 15, il livello dell'affluente del Po è salito di 20 centimentri, ma l'onda di piena ha attraversato la città nel pomeriggio senza tracimare. I cittadini sono potuti tornare alle loro case. Il Ponte della Cittadella ha retto l'urto, il pericolo è lentamente rientrato, ma più valle, all'innesto del fiume con la Bormida, l'allerta resta alta. Le scuole ad Alessandria restano chiuse. Il governatore del Piemonte Mercedes Bresso ha dichiarato lo stato d'emergenza nella zona. Già ieri sera il Tanaro era straripato nella piana di Castello d'Annone, a dieci chilometri da Asti, allagando campi e case.

Po sorvegliato speciale. Sono i fiumi a preoccupare dopo le grandi pioggie di ieri. L'ondata di maltempo proveniente dall'Atlantico non accenna a diminuire. Il Po - già salito di tre metri in pochi giorni - ha superato il livello di guardia di oltre 50 centimetri nel tratto che attraversa Valenza, in provincia di Alessandria. A Torino il fiume ha raggiunto la portata di 1.500 metri al secondo. Completamente allagato i Murazzi, l'area della movida torinese, e buona parte del parco del Valentino. Attesa domani, tra pomeriggio e sera, l'onda d'urto in Emilia Romagna. Alzato anche il livello del Ticino. L'agricoltura lamenta danni per decine di milioni di euro.

La Protezione civile avverte che per le prossime 24-36 ore il maltempo non darà tregua. Secondo gli esperti "è previsto il persistere di precipitazioni diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale di forte intensità su Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia, Emilia Romagna, province autonome di Trento e Bolzano, Veneto e Friuli Venezia Giulia". Temporali anche su Lazio, Umbria, Campania e sulla già martoriata terra d'Abruzzo.

Al Nord è pericolo valanghe, classificato come 'forte' (grado quattro su una scala di cinque) in Valle d'Aosta. Pericolo anche in Veneto e in Trentino. E moltissimi sono i disagi per la viabilità, un po' in tutto il Paese. Ad Asti, il pericolo alluvione ha fatto passare la notte in bianco agli abitanti. Allagati scantinati, alberi e pali dell'Enel caduti sulle strade.

A Broni, in Lombardia, una frana si è staccata da una collina e ha provocato il crollo di una palazzina di due piani. In quel tratto scorre il torrente Rile, le cui acque si sono ingrossate a causa delle abbondanti piogge. Le famiglie che abitano nell'edificio si sono messe in salvo. Un uomo di 70 anni risulta invece disperso. Si tratta di un abitante della casa accanto a quella crollata che era sceso in strada per vedere il corso d'acqua in piena. I soccorsi sono scattati immediatamente ma il rischio di nuovi smottamenti complica le ricerche.

Problemi anche nel Comasco. Due famiglie (cinque persone in tutto) sono state allontanate dalle loro case a Capiago Intimiano, dove le prolungate e forti precipitazioni hanno provocato il cedimento di un muro che arginava il terrapieno su cui sorge una palazzina a due piani.

In Liguria, a Ventimiglia (Imperia), due persone sono rimaste ferite per una frana caduta su un'auto in transito, mentre migliora la situazione dell'acqua alta a Venezia. Per il brusco abbassamento delle temperature il sindaco di Bolzano ha prorogato i termini per l'accensione dei termosifoni.

Anche nelle regioni del centro-sud la situazione è critica. Per le forti piogge, il traffico è rimasto paralizzato per ore in molte zone di Roma, dal centro alla periferia. In mattina, tangenziale Est chiusa nel tratto che va da Ponte Lanciani a Batteria Nomentana per colpa di un pilone della segnaletica stradale che minacciava di crollare. La via Appia Pignatelli è stata chiusa al traffico per una voragine. Disagi per il vento anche all'aeroporto di Fiumicino, dove alcuni voli hanno accusato ritardi.

In Molise piogge intense prevalentemente sulla zona del Matese e nella provincia di Isernia. E in Abruzzo, fitta nebbia in mattinata tra L'Aquila e dintorni, dove piove ininterrottamente da ieri. Disagi in Sicilia, all'aeroporto di Palermo, dove alcuni voli sono stati cancellati o dirottati su altri scali e la torre di controllo è stata evacuata per 10 minuti in mattinata a causa delle oscillazioni della struttura provocate dalle intense raffiche di vento. Isolate le isole minori.

Due le vittime. Ieri, sull'isola, lo scirocco che ha soffiato fino a 120 chilometri orari, ha provocato la morte di due persone. A Palermo un custode del parco comunale di Villa Trabia è morto dopo essere stato colpito dal ramo di un albero caduto a causa dal fortissimo vento. Rosario Cona, 63 anni, stava chiudendo il cancello d'ingresso della villa dove erano già caduti altri rami. L'altro incidente mortale ha avuto luogo a Rometta Marea (Messina), dove un uomo, Rosario La Spina, 62 anni, è rimasto schiacciato sotto da un cancello di ferro di un'abitazione uscito dai binari per il vento.

(28 aprile 2009)

 

 

 

 

L'UNITA'

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2009-04-30

Piacenza, arriva la piena del Po. Crolla un ponte, affonda una casa galleggiante

L'ondata di piena del Po ha causato il cedimento parziale di un'arcata del ponte che collega Piacenza alla sponda lombarda, tra Lodi e Piacenza. Il fiume Po è dai giorni scorsi che aveva raggiunto la piena. L'incidente è avvenuto a San Rocco al Porto sulla statale 9. Sembra che siano coinvolte un paio d'auto, ma senza vittime. Lo ha confermato il responsabile della protezione civile dell'Emilia-Romagna, Demetrio Egidi. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco sommozzatori.

Il ponte ha piloni costruiti con l'unità d'Italia ma fu bombardato nel luglio del 1944 e fu ricostruito. L'inaugurazione nel 1948.

A Piacenza, la piena del Po ha provocato la scorsa notte l'affondamento della sede galleggiante dell'associazione motonautica cittadina e di otto motoscafi che vi erano attraccati. La sede della "Map" (Motonautica Associazione Piacenza), una casetta galleggiante con pontile e un piccolo bar situata sotto il ponte stradale sul fiume, aveva circa trent'anni di vita e aveva resistito ad altre piene più consistenti, come quella del 2000. Qualche oggetto trasportato dalla forte corrente del Po potrebbe aver danneggiato i galleggianti della struttura, o i tiranti che tenevano ancorata la sede ai piloni del ponte, provocando l'affondamento. La casetta si trova ora ad una profondità di diversi metri.

30 aprile 2009

 

 

 

 

2009-04-29

Maltempo, la piena passa in Emilia. Straripa il fiume Lambro

È attesa per il tardo pomeriggio di oggi in Emilia Romagna l'ondata di piena del Po, dopo le piogge di ieri in Piemonte che ad Alessandria hanno portato all'evacuazione di 6.000 persone, rientrate solo a sera nelle loro case. Stato di allarme per rischio idrogeologico e alluvionale nelle province di Milano, Bergamo, Como, Lecco, Sondrio e Varese. Ieri sera è esondato il fiume Lambro fra Cologno Monzese e Sesto San Giovanni.

Ad Alessandria, quasi tutti gli abitanti evacuati nel primo pomeriggio per il timore dell'esondazione del Tanaro all'altezza della "strozzatura" del ponte Cittadella sono rientrati nelle loro case. Solo per chi abita a piano terra verrà trovata una sistemazione alternativa per la notte. La decisione dell'amministrazione comunale è stata presa come misura precauzionale; infatti il livello del fiume continua, benché molto lentamente, a scendere. Intanto oggi pomeriggio, durante un incontro nella sala della Protezione Civile della Prefettura di Alessandria, il presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, ha sollecitato l'utilizzo dell'addizionale sull'imposta per i conti correnti bancari per finanziarie interventi sul nodo idraulico del Basso Piemonte e per la messa in sicurezza della vasta area. "È una misura introdotta dopo l'alluvione del 1994 - ha detto - ed era stata decisa per reperire risorse per la rilocalizzazione delle imprese. Non è mai stata abolita e adesso può essere utile".

Nella tarda serata di ieri nel Varesotto un violento nubifragio ha interessato tutta la regione. Un fulmine ha centrato una cabina Enel a Busto Arsizio innescando un incendio spento dai vigili del fuoco. Numerosi anche gli interventi in tutta la provincia per infiltrazioni d'acqua nelle cantine. Marchirolo è rimasta al buio per qualche ora dopo l'allagamento di una cabina Enel. Rimarranno chiuse le aule della scuola media De Amicis di Busto allagatesi ieri pomeriggio. Le forti piogge e le raffiche di vento hanno spezzato anche numerosi rami che sono caduti a terra. Numerosi i problemi sulle strade della provincia di Varese: le abbondanti precipitazioni hanno provocato anche frane. Il permanere delle sfavorevoli condizioni meteo e l'innalzamento dei livelli di allarme della frana, hanno spinto gli addetti ai lavori a chiudere al traffico la provinciale. Dal Centro geofisico Campo dei Fiori di Varese fanno sapere che in tre giorni sul Varesotto si sono registrati 142 millimetri di pioggia. "Nulla di particolare, tenendo conto che di norma in questo mese si raggiunge la media dei 147", fa presente Salvatore Furia. L'anno scorso erano stati superati di gran lunga questi numeri: nello stesso periodo, infatti, furono registrati ben 250 millimetri di acqua.

29 aprile 2009

 

 

 

 

 

 

il SOLE 24 ORE

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2009-04-29

Maltempo, il livello del Po è cresciuto di oltre 4 metri in 30 ore

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29 aprile 2009

Italia a dura prova per il maltempo, due morti e un disperso

Fotogallery/ Il maltempo nel nord Italia

 

Il livello del Po alla stazione idrometrica di Cremona è aumentato di quattro metri e quarantuno centimetri nelle ultime trenta ore. Alle 17 di lunedì era due metri e 11 centimetri sotto lo zero idrometrico; martedì alle 17 era un metro e settanta sopra. Alle 21 era due metri e otto centimetri e più due metri e trenta alle 23.

Il Po arriva a lambire gli ingressi delle Società Canottieri e facendosi sempre più minaccioso anche nei colori e nei rumori, cresce la preoccupazione. Nel pomeriggio la Protezione Civile aveva già attivato lo stato di preallarme per rischio idrogeologico e idraulico-alluvionale (codice 1), l'Aipo aveva ipotizzato il superamento del livello di guardia, e l'amministrazione comunale era pronta ad affrontare un' eventuale emergenza.

La Prefettura di Cremona ha diramato la nota di pre-allerta a tutti i comuni rivieraschi raccomandando ai sindaci "sorveglianza" e invitandoli anche ad avviare, se necessario, le misure di prevenzione previste dai rispettivi piani. In provincia di Cremona hanno invaso le zone di golena anche l'Oglio e l'Adda.

Gli allagamenti ostacolano il traffico in Lombardia

Numerosi disagi alla circolazione questa mattina nell'hinterland di Milano per le esondazioni del Lambro, del Molgora, del Seveso e del naviglio della Martesana.

Da questa mattina la linea 2 della metropolitana è interrotta tra Cascina Gobba e Cassina de Pecchi, per l'allagamento dei binari provocato dalle acque della Martesana, uscite dagli argini all'altezza di Cernusco sul Naviglio. Problemi sono stati registrati anche su alcuni accessi autostradali: la polizia ha chiuso lo svincolo Zucca, sulla A4 direzione est verso la A52 e, sulla tangenziale Nord di Milano, sono stati momentaneamente interdetti alla circolazione lo svincolo Monza-Sant'Alessandro, in direzione Sud e il nuovo accesso di Cinisello Nord. È stato invece riaperto l'accesso di Mecenate, chiuso nella notte.

Si va verso la normalità

Il maltempo ha impegnato anche i vigili del fuoco che nelle prime ore della mattinata sono dovuti interventire a Burago Molgora per estrarre alcune auto bloccate nei sottopassi inondati.

Il sole che da stamani e tornato su Milano e l'hinterland sta comunque riportando lentamente la situazione nella normalità.

29 aprile 2009

 

 

 

 

Italia nella morsa del maltempo,

allerta anche per il Po

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28 aprile 2009

Alcuni cittadini osservano il fiume Tanaro che a causa del maltempo ha innalzato il livello delle acque, ad Alessandria (Ansa)

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Il maltempo nel Nord Italia

Le previsioni di Meteo24

Non si è ancora placata l'ondata di maltempo che sta sferzando l'Italia in questi giorni, causando anche la morte di due persone in Sicilia. Pioggia e vento si sono concentrate adesso, in maniera prevalente, sulla parte centro-settentrionale della nostra penisola. Per un miglioramento bisognerà attendere la giornata di mercoledì.

È Alessandria la provincia più colpita. In giornata in città sono stati evacuati circa 6mila abitanti da alcuni quartieri che avrebbero potuto essere interessati da una piena del fiume Tanaro. Rientrato il rischio esondazione, in serata quasi tutti gli alessandrini evacuati sono rientrati nelle loro case. Solo per chi abita a piano terra verrà trovata una sistemazione alternativa per la notte. La decisione dell'amministrazione comunale è stata presa come misura precauzionale; infatti il livello del fiume continua, benché molto lentamente, a scendere. Per la Coldiretti il maltempo ha causato milioni di danni alle aziende agricole e ai terreni fertili finiti sott'acqua per effetto dei fiumi esondati, soprattutto nelle province piemontesi attraversate dai due grandi fiumi: il Po e il Tanaro. Non mancano le polemiche. Coldiretti evidenzia la richiesta avanzata alcuni mesi fa in una lettera congiunta indirizzata agli assessori alla Montagna e all'Agricoltura della Regione, in cui si chiedeva l'urgente avvio dei lavori di pulizia dell'alveo di alcuni corsi d'acqua tra cui appunto il torrente Varaita.

Allagamenti, frane e smottamenti si sono registrati nel pomeriggio anche nel piacentino e nel ferrarese, nei cui tratti preoccupa la situazione del Po.

Ma gravi danni a edifici e ad importanti arterie stradali si sono verificati anche in Liguria e Lombardia. In quest'ultima regione, in particolare, una palazzina è crollata ieri sera per il maltempo a Broni, nel pavese: tre feriti e un anziano disperso gli effetti del cedimento. Nel comasco due famiglie sono state fatte evacuare ieri sera a Capiago Intimiano, dove le prolungate e forti piogge di questi giorni hanno provocato il cedimento di un muro che arginava il terrapieno su cui sorge una palazzina a due piani.

Centinaia sono state, poi, a Milano le richieste di soccorso giunte ai vigili del fuoco per la caduta di alberi sulle automobili o crepe nei tetti delle case.

Ma il maltempo non ha risparmiato nemmeno il Centro Italia. A Roma, il forte vento ha provocato la caduta di un pilone di un cartello della segnaletica stradale, sulla tangenziale est. A scene grottesche si è poi assistito nell'aeroporto di Ciampino, dove oltre dodici cestini per la carta sono stati trasformati in punti di raccolta dell'acqua che cadeva dal soffitto, provocando non pochi disagi ai passeggeri in attesa di imbarcarsi.

Le avverse condizioni meteo hanno anche comportato la necessità di un cambiamento al programma della visita di Benedetto XVI in Abruzzo. Il Papa, infatti, è stato costretto a raggiungere in auto le zone colpite dal terremoto, anzichè in elicottero, come era stato previsto nel programma iniziale della visita.

28 aprile 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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